PERCHÉ ANDIAMO NELLO SPAZIO?
Possiamo dire che non esiste un palmo di terra al mondo che non sia stato già esplorato.
Anche il mare, pur nella sua immensità e nel suo mistero, ha rivelato molti suoi segreti agli uomini che, con scafandri e batiscafi, sono scesi a curiosare nel buio dei suoi abissi silenziosi.
Non avendo quasi più niente da scoprire sulla Terra l'uomo, per soddisfare il suo sempre vivo desiderio di conoscere, ha volto la sua attenzione allo spazio, questo misterioso «nuovo continente». Quante volte abbiamo guardato un cielo stellato? Quante volte ci siamo chiesti: come sono fatte le stelle e gli altri pianeti? Potrà mai l'uomo alzarsi in volo, uscire dall'atmosfera, compiere le grandissime distanze che ci separano dai corpi celesti, scendere su di essi, esplorarli, scoprire di che cosa sono fatti e le eventuali forme di vita che li abitano e come si differenziano dalle nostre?
Modello tridimensionale del modulo lunare Eagle che nel luglio 1969 portò il primo uomo sulla Luna
PERCHÉ SI RIESCE A VOLARE NELLO SPAZIO?
Prima di tutto c'è da vincere la forza di gravità, l'attrazione della Terra che ci tiene legati. Per vincerla occorre una spinta straordinaria. Poi, al di là dell'atmosfera, la coltre d'aria che circonda la Terra, c'è da affrontare il vuoto.
Qui i corpi vagano, privi di peso, come bolle di sapone.
La notte è eterna e le stelle, la cui luce non è più filtrata dall'atmosfera, brillano di una luce fissa, immobile.
Misteriosi e micidiali raggi e grandiosi globi di materia, gli stessi che noi vediamo bruciare quando entrano nell'atmosfera e causa del forte attrito, e che chiamiamo stelle cadenti, sfrecciano nello spazio a velocità vertiginosa.
Il freddo poi è così intenso che tocca i 250 gradi sotto zero.
Nonostante queste difficoltà e questi pericoli gli uomini si preparano ad affrontare l'impresa.
Il 12 aprile 1961 una nave spaziale chiamata Vostok si stacca dalla Terra e comincia a girarle intorno a trecento chilometri di distanza. A bordo c'è un uomo.
Per la prima volta degli occhi umani possono ammirare il pianeta Terra da quell'altezza!
Il nome dell'uomo che, per vivere questa straordinaria avventura, ha corso il rischio di non tornare indietro è Juri Gagarin.
Sì, è lo stesso Juri che costruiva modellini d'aerei.
PERCHÉ L'UOMO NELLO SPAZIO NON CADE?
Come una calamita attrae piccoli pezzi di ferro così la Terra attira a sé tutto ciò che cerca di staccarsi e di volare verso l'alto.
Ma come quando poniamo i pezzetti di ferro abbastanza lontani dalla calamita, questa sembra perdere il suo potere, così se un corpo vola tanto in alto da sfuggire alla forza di gravità, non ricadrà sulla Terra.
Satelliti, astronavi e uomini, però, per non vagare e perdersi nello spazio, descrivono orbite intorno al pianeta ponendosi al limite dell'attrazione terrestre.
Passeggiata di un astronauta nello spazio